Per la maggior parte delle persone i capelli hanno da sempre un significato sociale e psicologico spesso superiore rispetto alla loro importanza biologica, ovvero di protezione dai raggi del sole.
Rappresentano una parte essenziale dell'identità personale e dell’immagine corporea, diventando un modo di esprimere ciò che siamo.
La caduta dei capelli può quindi essere, indipendentemente dalla causa o dalla gravità del fenomeno, causa di disagio per le persone affette che viene spesso sottovalutata dai soggetti esterni, quali familiari, amici e la società stessa.
Nonostante al giorno d’oggi esistano diverse terapie avanzate e strategie per risolvere il problema, molti individui affetti dalla perdita di capelli soffrono di stigmatizzazione, ovvero dell’attribuzione di connotazioni negative da parte della comunità, che porta a un peggioramento della qualità della vita e allo sviluppo di disturbi psicologici, dovuti al cambiamento dell’aspetto.
Le diverse esigenze della vita quotidiana risultano intrinsecamente legate alla necessità di nascondere la caduta dei capelli.
Nello studio di Peterson et al. (2021) è emerso come sia gli uomini che le donne riferiscano come l’alopecia indotta da chemioterapia abbia fortemente limitato le loro attività quotidiane e lavorative, per l’impossibilità di uscire in pubblico, oltre alla tendenza a socializzare di meno.
Il ritiro sociale è un elemento comune nell’alopecia, specialmente all'inizio della malattia.
I pazienti spesso riferiscono di ritirarsi dalle attività e di aver ridotto le interazioni con gli amici (54%) dopo il primo episodio di caduta dei capelli. Ciò che spesso riferiscono (Mesinskova et al., 2020) è di sentirsi isolati, vittime di bullismo e rifiutati socialmente a causa della perdita di capelli.
Inoltre, dagli studi emerge come le persone affette da alopecia abbiano diverse preoccupazioni rispetto all’impatto della loro condizione sulla famiglia e sulle relazioni intime.
Spiegare il cambiamento fisico ai propri figli è stato identificato come una sfida, in quanto i bambini risultano angosciati dal cambiamento nell'aspetto dei loro genitori e preoccupati che anche a loro possa accadere una simile condizione.
Rispetto alle relazioni romantiche, il cambiamento del proprio aspetto porta le persone a temere di essere poco attraenti sia per i potenziali partner che nelle relazioni esistenti. I sentimenti di insicurezza riguardo al proprio aspetto portano a una diminuzione dell’intimità e alla chiusura di relazioni, dovute anche alla mancata accettazione dei partner al nuovo aspetto dei compagni.
Anche il percorso lavorativo e scolastico può essere ostacolato a causa dell’alopecia, per una diminuzione dei livelli di autostima che i pazienti presentano. Dallo studio di Mesikova (2020), emerge come il 51% degli intervistati abbia riferito di aver avuto un rendimento scolastico tale da interrompere gli studi.
Gli stessi effetti negativi venivano sottolineati dai partecipanti adulti, i quali descrivevano la presenza di effetti negativi sulla propria vita professionale, a causa dello stress dato dall’indossare una parrucca al lavoro o dalle reazioni negative dei colleghi.
Nonostante gli effetti negativi appena descritti, in molte ricerche emerge come l’indossare una parrucca o un copricapo sia una delle strategie più utilizzate dalle persone affette da alopecia per mimetizzare il proprio aspetto nella società.
L’obiettivo dei pazienti è spesso quello di ridurre al minimo gli sguardi e nascondere la propria malattia ed evitare quindi l’isolamento sociale. Da studi precedenti, infatti, emerge come indossare una parrucca abbia un impatto positivo sulla qualità della vita, nonostante a volte non riesca ad alleviare completamente le insicurezze e l’ansia che insorge per il timore degli spostamenti.
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